Lo spettacolo corre su due binari: si passa in modo rocambolesco e funanbolico dal metateatro al teatro. Dalla magia della poesia e del teatro si ritorna alla realtà quotidiana fatta di battute e gag, di sofferenze personali che emergono nel mezzo della recitazione realizzata con molti incidenti di percorso quasi a sottolineare il trionfo dell’errore e dell’imprecisione come valore predefinito.
Tra dichiarazioni d’amore alla squadra del cuore, e ricordi dolorosi che inevitabilmente il teatro fa riaffiorare si snoda il racconto . Il balcone è un banco di scuola, al rinfresco della festa da ballo in casa Capuleti ci sono patatine e coca cola, per fare la pioggia basta un po’ di fantasia ma la forza della storia non conosce ostacoli. Uno spettacolo sulla scuola e sui ragazzi di oggi che condividono la magia del teatro, al tempo stesso istruttivo e divertente nelle trovate anche un po’ demenziali, poetico e goliardico, ma anche un po’ nostalgico ed evocante la faticosita’ del vivere quotidiano. Complimenti alla compagnia dei Bardi che fa sorridere e pensare al teatro delle muse fino al 26 marzo.
Carlo Mafera