Un ottimo concerto con due ottimi esecutori … applausi a scena aperta hanno concluso la serata il cui ricavato è andato all’AISM, l’associazione che si occupa della lotta alla sclerosi multipla.
Ecco qualche notizia delle danze ungheresi:
Nella partitura originale le danze venivano qualificate come ungheresi perché in quel tempo il folclore magiaro era del tutto sconosciuto e confuso con la musica zigana che quel popolo nomade aveva diffuso. Le danze ungheresi sono infatti impregnate del ritmo e delle melodie zigane affrancate dal virtuosismo che veniva inserito ed inventato dagli esecutori. Solo nel XX secolo le ricerche musicali di Zoltán Kodály e Béla Bartók chiariranno l’equivoco e riporteranno alla luce le musiche ungheresi. Le musiche originarie sono state rintracciate per quasi tutte le danze:
- La danza n. 1 ha origine nella Isteni czàrdas di Sárközy
- La danza n. 3 riprende la canzone nuziale Tolnai Lakadalmas di Rizner
- La danza n. 4 si ispira alla melodia Kalocsay Emlék’
- La danza n. 5 si ispira alla melodia Bartfai Emlék (Ricordo di Bartfai) di Kéler Béla
- La danza n. 6 trae motivo da Rózsa Bokor di Adolph Nittinger
- La danza n. 8 si ispira a Luiza Czárdá di J. Franck
- https://youtu.be/UpK2bPYJEZA
Non possiamo in definitiva parlare di composizioni brahmsiane ma piuttosto di adattamenti dell’autore di musiche zigane che, eliminandone le parti virtuosistiche, ne recupera la parte ritmica e melodica originaria. Brahms, comunque, a testimonianza della sua onestà intellettuale, non diede mai regolare numero d’opera alle danze ungheresi, tuttavia, come indicano alcuni studiosi (come Cristani nel suo libro-saggio su Brahms), dalla danza n. 11 in poi cominciano ad emergere temi originali brahmsiani a discapito dell’elemento folklorico. D’altra parte Brahms non è stato il solo a trarre spunto dal repertorio zigano: l’influenza della musica ungherese e gitana sulla musica tedesca coinvolge, per esempio, anche compositori come Josef Haydn e poi Franz Liszt che ha scritto le Rapsodie ungheresi.
pubblicazione da Wikipedia su SPV a cura di Carlo Mafera – rimovibile