Felice Sciosciammocca è il cardine di questa commedia, colui che riesce a determinare le situazioni a suo favore assorbendo in sè il ruolo del vecchio Pulcinella arguto e furbo che sa ingannare a buon fine il prossimo, ma anche in possesso di quella giusta moderazione, tipica anche della saggezza popolare. Si serve delle debolezze dei suoi interlocutori, la vanità del “Barone” e del desiderio di piacere della “Marchesa Zoccola” per mettere in evidenza invece ciò che sono i veri sentimenti e cioè quelli suoi nei confronti della figlia del “Barone” suo padre. Ma alla fine anche questi lasceranno il posto ad altri tipi di sentimenti con un colpo di scena finale per far trionfare il grande valore della famiglia. Complimenti a tutta la compagnia e soprattutto a Geppi Di Stasio che ha saputo rivisitare Eduardo Scarpetta non solo in chiave comica ma anche riflessiva.
Carlo Mafera