Il libro è una testimonianza toccante di come siamo noi a dover imparare dagli animali il modo di vivere secondo natura dato che il nostro razionalismo ci ha fatto perdere il contatto con il nostro cuore indurito da tanta inutile cultura.

La maggior parte di noi arriva alla laurea fiducioso che questo sia tutto ciò di cui abbiamo bisogno per curare un animale. Ma Megan fu la mia guida lungo un viaggio che portava verso una percezione più profonda e più chiara di tutto ciò che può essere considerato veramente fonte di guarigione. Passo dopo passo attraverso l’esempio, la metafora e l’intuizione, lei riaprì per me le porte che conducono al cuore e all’anima: risvegliò quel senso di connessione animica che avevo avuto fin da bambino”.
Allen Schoen così prosegue nella sua introduzione: “Questo genere di connessione è ciò che voglio condividere con voi in questo libro, insieme alla mia convinzione che la medicina sia molto di più dei farmaci e del bisturi, e che ci sono molti modi per curare e prevenire la malattia: la nutrizione, l’esercizio, l’amore, la compassione e, soprattutto la formazione di legami significativi con le altre specie di questo pianeta.” “Vi condurrò – conclude Schoen – anche attraverso le ricerche più recenti del mondo scientifico relativamente a queste intuizioni, unite a storie relative ai miei pazienti e ad altri amici animali e umani. Che queste intuizioni possono portarvi ad aprire ulteriormente il vostro amore e la vostra compassione verso tutti gli esseri senzienti”.
A tal proposito, mi permetto di aggiungere solo una mia considerazione sul contributo significativo nella scienza veterinaria di Schoen, nell’introduzione di tecniche volte a prevenire qualsiasi tipo di dolore ingiustificato e gratuito verso ogni tipo di animale. Ci sono passaggi del libro veramente commoventi che provocano le lacrime di chi ha una certa sensibilità verso queste tematiche. Per esempio quando parla della gratitudine di un gatto, oggetto di esperimenti scientifici, che riconosceva in Schoen un vero amico in quanto Allen gli dedicava del tempo stando con lui per condividere il suo ingiustificato dolore inflittogli dagli altri “scienziati”.
E così si può notare la grande umiltà di Schoen, desideroso di imparare da Megan la compassione verso i nostri amici animali. Ecco cosa dice: ”Mentre Megan moriva, io mi sdraiai accanto a lei e le promisi che un giorno avrei condiviso la saggezza che avevo ottenuto grazie a lei – e agli altri miei insegnanti animali – con il maggior numero possibile di persone. E questo il motivo per cui dedico questo libro a Megan e a tutti coloro che mi hanno insegnato che il nostro potenziale di connessione con tutte le anime affini di questo mondo è ben più profondo di quanto avessi mai immaginato“.
CARLO MAFERA